Una vulnerabilità zero-day, in sostanza, è una falla. Si tratta di un exploit sconosciuto in circolazione che espone una vulnerabilità nel software o nell'hardware e può creare problemi complicati ben prima che qualcuno si accorga che c'è qualcosa che non va. Infatti, un exploit zero-day non lascia alcuna opportunità di rilevamento all'inizio.
Un attacco zero-day si verifica quando il difetto, o vulnerabilità software/hardware, viene sfruttato e gli aggressori rilasciano malware prima che uno sviluppatore abbia la possibilità di creare una patch per correggere la vulnerabilità, da qui "zero-day". Analizziamo i passaggi della finestra di vulnerabilità: gli sviluppatori di un'azienda creano un software, ma non sanno che contiene una vulnerabilità. L'attore delle minacce individua la vulnerabilità prima che lo faccia lo sviluppatore o la sfrutta prima che lo sviluppatore abbia la possibilità di correggerla. L'utente malintenzionato scrive e implementa il codice exploit mentre la vulnerabilità è ancora aperta e disponibile. Dopo il rilascio dell'exploit, il pubblico lo riconosce sotto forma di furto di identità o di informazioni o lo sviluppatore lo intercetta e crea una patch per fermare l'emorragia informatica. Una volta scritta e utilizzata una patch, l'exploit non viene più definito un exploit zero-day. Questi attacchi raramente vengono scoperti subito. Infatti, spesso non bastano giorni, ma mesi e a volte anni, prima che uno sviluppatore venga a conoscenza della vulnerabilità che ha portato a un attacco.
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