SCENA 2: Giasone è su una spiaggia, indossa un'antica armatura greca. Spada alla mano, combatte contro un esercito di scheletri e un'arpia volante. NARRATORE: In antichità, combatté contro dèi e mostri con la sua schiera di prodi, conosciuti con il nome di Argonauti. SCENA 3: Giasone è nel suo ufficio, stressato a causa del lavoro. È vestito come un vero hipster della costa nord-ovest del Pacifico, con occhiali da vista, barba lunga, maglione alla marinara e berretto da marinaio. Ha la carnagione chiara e i capelli corti. NARRATORE: Giasone lavora in ambito informatico e le sue battaglie quotidiane sono diventate molto più ardue.

SCENA 4: Giasone è in un data center con alcuni tecnici, stanno lavorando sodo per organizzare i rack dei server. NARRATORE: Il gioco multiplayer online prodotto dalla sua società è un successo, ma l'azienda fatica a stare al passo con i ritmi di crescita. TECNICO: (singhiozzando) Sembra che "Betty" sia spacciata, capitano! GIASONE: (con tono teso) Smettila di perdere tempo e ordina subito nuovi server. E per favore, non chiamarli per nome, è inquietante.

SCENA 5: Giasone si porta una mano alla fronte, è preoccupato. Tutt'intorno, alcuni personaggi sbucano da vignette rotonde riportando una lamentela. Ciascuno rappresenta i singoli problemi che è chiamato a fronteggiare. GIASONE: Per la barba di Zeus, chi l'avrebbe mai detto che distribuire questi servizi sarebbe stato così difficile? PROBLEMA 1: Mi dispiace disturbare alle 3:00 del mattino, ma… PROBLEMA 2: Non riusciamo a stare dietro alle esigenze di scalabilità! PROBLEMA 3: Perché il mio codice non è ancora disponibile? PROBLEMA 4: I nostri cicli di aggiornamento sono troppo lenti! PROBLEMA 5: Il gioco diventerà obsoleto, capo… PROBLEMA 6: Oh no, un'altra interruzione! GIASONE: Non esiste un modo per far funzionare tutto perfettamente?!

SCENA 6: Giasone viene interrotto inaspettatamente da una sconosciuta. ATENA: Eccome se esiste… (frase interrotta) SCENA 7: Giasone è sorpreso, una sconosciuta con addosso un'antica armatura greca sta entrando dalla finestra. ATENA: … con Kubernetes! GIASONE: Eh? Chi?

SCENA 8: Atena, con postura orgogliosa, indossa un elmo crestato e abiti dell'Antica Grecia. Porta con sé una lancia e uno scudo a sette lati. È un'adolescente con la pelle scura e lunghi capelli neri e ricci. ATENA: (a voce alta) Sono io, Atena! Dea della saggezza, dei mestieri e delle applicazioni containerizzate. GIASONE: Non era forse "saggezza, mestieri e guerra"? ATENA: Voi mortali fate già abbastanza guerre. Avete bisogno di container! (In tono gentile, a parte) E poi sto cercando di diversificare.

SCENA 9: Giasone spiega con sincerità. GIASONE: Beh, eseguiamo già il deployment delle nostre applicazioni in container, ma non è abbastanza… la gestione è ancora troppo lenta, inefficiente e piena di falle. SCENA 10: Atena punta il dito al petto di Giasone per farsi capire meglio. ATENA: Impacchettare le applicazioni in container è un ottimo primo passo, ma ora devi concentrarti sull'orchestrazione dei tuoi tesorini. È qui che Kubernetes viene in tuo aiuto!

SCENA 11: Atena prende Giasone per mano mentre corre verso qualcosa, trascinandolo via. ATENA: Ma prima, una piccola lezione di storia, seguimi! GIASONE: Ehi, se sei una dea greca, perché sembri una cosplayer alle prime armi uscita dal Comic-Con? ATENA: Zitto, ecco perché!

SCENA 12: Giasone e Atena sono sulla cima di una montagna. Un villaggio si estende davanti a loro. Un mostro enorme con un occhio solo sta attaccando il villaggio. All'interno del corpo del mostro ci sono alcuni strumenti in rotazione che rappresentano le funzionalità dell'applicazione. Gli abitanti del villaggio urlano e scappano dal mostro. GIASONE: Aiuto, dove siamo?! ATENA: Benvenuto nell'antichità, tanto tanto tempo fa. Un tempo in cui le scarpe con la zeppa andavano di moda, il Trono di Spade era alla seconda stagione e le applicazioni monolitiche dominavano la Terra! ABITANTE DEL VILLAGGIO 1: Aaah! Aiuto! ABITANTE DEL VILLAGGIO 2: È tutto così a casaccio!

SCENA 13: Atena si prepara alla battaglia, solleva la lancia e corre verso il mostro. ATENA: Le applicazioni monolitiche avevano caratteristiche notevoli, ma troppe parti interdipendenti, quindi l'integrazione e il deployment erano un incubo. SCENA 14: Atena attacca il mostro, tagliandogli una mano con un colpo secco. La mano contiene un unico strumento in rotazione, che rappresenta una parte delle funzionalità dell'applicazione. ATENA: Abbiamo imparato a tenere sotto controllo questi mostri separandoli in singoli processi. MOSTRO: (urlando dal dolore) Aargh!

SCENA 15: I sei diversi strumenti in rotazione (un martello, una sega, un cacciavite, una chiave inglese, una pinza e un trapano), che rappresentano le funzionalità dell'applicazione, sono stati separati. ATENA: Ora è possibile eseguire il debug, l'aggiornamento e il deployment di ciascuno di questi "microservizi" singolarmente, senza dover bloccare l'intero progetto. Un passo importante nel percorso verso l'integrazione e la distribuzione continue.

SCENA 16: Giasone guarda due strumenti in rotazione, un martello e un chiodo, che fluttuano in aria controllati da Atena. GIASONE: Ma devono ancora comunicare tra di loro, giusto? ATENA: Certo! Sono a regime di controllo libero con un protocollo leggero, quel tanto che basta per collaborare… (frase interrotta) MARTELLO: (rivolgendosi al chiodo) Ti vedo in ottima forma. CHIODO: (rivolgendosi al martello) Stai cercando di fare colpo? SCENA 17: Giasone si sporge in avanti per studiare da vicino uno strumento in rotazione. Atena sta facendo fluttuare in aria più strumenti, in una struttura gerarchica top-down in cui ciascuno strumento dipende da uno o più strumenti. Le frecce che collegano gli strumenti rappresentano le dipendenze. ATENA: …e proteggere la rete di dipendenze che collega le grandi applicazioni.

SCENA 18: Un diagramma presenta tre rettangoli impilati uno sopra l'altro. La CPU/memoria è in basso, il kernel è nel mezzo e il sistema operativo è in alto. Tante mani escono dal livello del sistema operativo per afferrare gli strumenti che ruotano uniformi, causando attrito. ATENA: Il fatto è che, se esegui questi servizi su un singolo sistema operativo, potresti avere versioni delle librerie o componenti dell'applicazione in conflitto tra loro… (frase interrotta) SCENA 19: Atena è in piedi su un cubo trasparente. All'interno fluttuano degli strumenti in rotazione, alcuni si scontrano tra loro. ATENA: … se installi tutte le applicazioni sulla stessa macchina virtuale, potrebbero entrare in conflitto l'una con l'altra… (frase interrotta) SEGA (rivolgendosi all'ascia): Ehi, dacci un taglio. PINZE (rivolgendosi alla chiave inglese): Molla la presa! SCENA 20: Atena barcolla sotto il peso di una pila di scatole trasparenti, ognuna contenente un solo attrezzo in rotazione. ATENA: … e creare una macchina virtuale per ciascuna applicazione è un lavoro troppo impegnativo, dispendioso e costoso.

SCENA 21: Atena mostra a Giasone un processo in esecuzione (rappresentato dalla lettera A in rotazione) all'interno di un riquadro con un cielo luminoso e soleggiato. ATENA: Pensa se ogni processo potesse essere in qualche modo creato per funzionare in modo indipendente, con le sue librerie e impostazioni integrate. In breve, tutto ciò di cui un processo ha bisogno per essere eseguito su qualsiasi macchina, fisica o virtuale.

SCENA 22: Il riquadro con il cielo soleggiato è immerso nel profondo dell'oceano buio ed è circondato da pesci curiosi. All'interno del riquadro, la lettera A continua a ruotare, alla luce e all'asciutto. SCENA 23: Il riquadro con il cielo soleggiato fluttua nel cielo notturno sopra alberi e pipistrelli. All'interno del riquadro è giorno e la lettera A continua a ruotare. SCENA 24: Il riquadro di cielo soleggiato fluttua nell'aria durante un uragano. Venti forti e pioggia sferzano le palme sotto al riquadro. All'interno del riquadro, la lettera A continua a ruotare in una giornata calma e senza vento.

SCENA 25: Solo testo. ATENA: Un processo autonomo.

SCENA 26: Giasone riflette su ciò che ha appena detto Atena. Atena sorride e pensa alle idee che ha appena condiviso con aria sognante. GIASONE: Aha! Ecco che entrano in scena i container. Ma sono davvero i microservizi ad aver portato alle applicazioni containerizzate? ATENA: Non esattamente, ma le idee alla base di entrambi… sono un'accoppiata divina! SCENA 27: Atena mostra come un cerchio può essere diviso in più spicchi. ATENA: Perché quando la modularità… (frase interrotta) SCENA 28: Atena fa levitare mattoncini Lego. ATENA: … incontra l'interoperabilità… (frase interrotta)

SCENE 29: Solo testo ATENA: … puoi iniziare a sfruttare livelli completamente nuovi di… (frase interrotta)

SCENA 30: Un processo (rappresentato dalla lettera A in rotazione) si libra in volo nel cielo. ATENA: … portabilità… (frase interrotta) SCENA 31: Un timbro di gomma viene utilizzato per riprodurre su un foglio più copie della lettera A in rotazione. ATENA: … riproducibilità… (frase interrotta) SCENA 32: Una lettera A in rotazione cresce in tutte le direzioni. ATENA: … e scalabilità… (frase interrotta)

SCENA 33: Solo testo. ATENA: … in qualsiasi momento e ovunque nel mondo! (La frase, per fortuna, finisce).

SCENA 34: Giasone e Atena si trovano agli estremi opposti della Terra. Da lui è notte, da lei è giorno. Urlano da una parte all'altra e Atena agita in aria la lancia con enfasi. GIASONE: Ehi, ehi. Rallenta. Il mio team riesce a malapena a gestire i container che abbiamo ora in esecuzione. Se li aumentiamo, come possiamo tenerli tutti sotto controllo? ATENA: Non dovete! Ad automatizzare tutti i container ci pensa (con tono trionfale) Kubernetes! SCENA 35: Un grande logo di Kubernetes: la parola "Kubernetes" è sopra a un ettagono blu (forma con sette lati). All'interno dell'ettagono c'è un timone bianco. Atena fa capolino ai lati della parola "Kubernetes" con fare tranquillo. ATENA: (allegramente) Significa "timoniere" in greco. ATENA: (controvoglia) Ed è anche… un riferimento a Star Trek.

SCENA 36: Giasone è pensieroso. GIASONE: Pensando al logo… Ehi, non è che stai solo cercando di rifilarmi un bello slogan di vendita per Google Cloud, vero? SCENA 37: Atena spiega a Giasone, scettico. Ha le braccia incrociate davanti al petto. ATHENA: No. Kubernetes è un progetto open source! Gratuito e disponibile per chiunque voglia usarlo. SCENA 38: Atena si esprime con più passione. ATENA: È supportato da una grande community di sviluppatori. Anche GitHub lo usa.

SCENA 39: Giasone è ancora scettico. Atena è più calma e rimane in piedi in silenzio, con la lancia in mano. GIASONE: C'è anche una presentazione di vendita dopo? ATENA: (non dice nulla) SCENA 40: Giasone mantiene la posa scettica. Atena distoglie lo sguardo con imbarazzo. ATENA: (a bassa voce) Forse… SCENA 41: Giasone si rilassa e allunga le braccia. Atena sorride con aria esultante e alza le braccia al cielo in segno di trionfo. JASON: Oh... Ok, continua. ATENA: Evviva!

SCENA 42: Atena fa fluttuare il logo di Kubernetes sopra la sua mano destra e tiene in equilibrio un globo terrestre, facendolo ruotare sull'indice della mano sinistra. ATENA: Gli obiettivi principali di Kubernetes sono: (frase interrotta)

SCENA 43: Un bicchiere pieno fino all'orlo di processi containerizzati. L'ultimo spazio disponibile viene riempito da un ultimo container. ATENA: … distribuire i container in modo logico ed efficiente. NARRATORE: Che significa: massimizzazione della capacità. SCENA 44: Sette frecce si irradiano dagli angoli del logo di Kubernetes, un ettagono con all'interno un timone, per rappresentarne l'espansione in tutte le direzioni. ATENA: … garantire la scalabilità verticale (o orizzontale) in tempi rapidi usando gli strumenti che hai già. NARRATORE: Che significa: adattamento alla domanda. SCENA 45: I profili di un sole e una luna con fattezze umane si sovrappongono in un simbolo che rappresenta sia il giorno sia la notte. ATENA: … e mantenere i processi sempre in funzione e in stato integro. NARRATORE: Che significa: garantire la continuità operativa.

SCENA 46: Atena rilassata e sorridente. ATENA: E soprattutto… (frase interrotta) SCENA 47: Una mano con l'indice puntato disegna una linea tratteggiata che collega un insieme di punti. La mano sta controllando il corso degli eventi. ATENA: … darti maggiore controllo su ogni attività eseguita… (frase interrotta) SCENA 48: Emoji di una persona che dorme sonni tranquilli. ATENA: … senza costringerti a micro-gestire come viene eseguita. (La frase termina) NARRATORE: Che significa: riavrai indietro i weekend.

SCENA 49: Atena tiene in mano il processo containerizzato visto in precedenza, una lettera A in rotazione all'interno di un riquadro di cielo, ora con una linea tratteggiata che rappresenta un pod attorno all'applicazione. Giasone esamina il pod con interesse. ATENA: Per fare questo, Kubernetes ha aggiunto un nuovo livello di astrazione per la gestione dei container: il pod. SCENA 50: Una linea tratteggiata antropomorfa, che rappresenta un pod, osserva un processo containerizzato (una lettera A in rotazione all'interno del riquadro di cielo) con il suo grande occhio. ATENA: I pod sono il più piccolo elemento di base nel modello a oggetti di Kubernetes. Il pod "vede" il container… (frase interrotta) SCENA 51: Un logo di Kubernetes con fattezze umane, un ettagono con un timone e un enorme occhio, guarda un pod antropomorfo alla sua destra. Il processo containerizzato non viene mostrato. ATENA: … ma solo Kubernetes vede il pod.

SCENA 52: Un logo di Kubernetes con un occhio veglia su una serie di pod. La maggior parte dei pod contiene un solo processo. L'ultimo pod contiene due processi di tipi diversi. Due cuori escono da quest'ultimo pod. Il pod più vicino, che contiene un singolo processo, fa un commento. ATENA: La maggior parte dei pod contiene un solo container, anche se i processi strettamente collegati a volte condividono un pod. POD SINGOLO: (sottovoce) Bleah. Prendetevi una stanza, voi due. SCENA 53: Atena tiene in mano un vassoio rotondo di pod e lo porge a Giasone. I pod contengono processi in esecuzione. Atena sembra una cameriera che sta per servire i pod. Il vassoio rappresenta un server, o un nodo. ATENA: I gruppi di pod vengono quindi gestiti congiuntamente in una singola "macchina" (reale o virtuale), ognuna delle quali viene chiamata "nodo". NARRATORE: (sottovoce) Precedentemente conosciute come "minion".

SCENA 54: Atena indica con la mano per dirigere l'attenzione di Giasone su una configurazione di vassoi in lontananza. Il vassoio centrale indossa un cappello, a indicare che è superiore e diverso dagli altri. Sul vassoio centrale ci sono un cilindro, che rappresenta un archivio di dati, e un blocco per appunti, che rappresenta una serie di istruzioni. Attorno al nodo centrale ci sono nodi subordinati che contengono solo pod. Delle frecce provenienti dal nodo centrale e dirette verso gli altri indicano la gerarchia. ATENA: I nodi vengono poi raggruppati in cluster, ognuno dei quali è controllato da un nodo master.

SCENA 55: Un rotolo di pergamena appare magicamente di fronte a Giasone, cogliendolo di sorpresa. Atena lo punta con la lancia. ATENA: Questi cluster vengono resi disponibili tramite deployment: comincia con una semplice dichiarazione del file .yaml… (frase interrotta) SCENA 56: Atena è in piedi dietro a Giasone, mentre lui scrive sulla pergamena. ATENA: … e indica la schiera ideale di processi che dovranno eseguire i tuoi comandi.

SCENA 57: La pergamena magica del deployment si libra sulla Terra e dà indicazioni al cluster sottostante. Il cluster è rappresentato da vassoi di pod e dal vassoio con il nodo master. Sopra il cluster c'è una nuvola piena di immagini container, rappresentate da scatole piene di lettere immobili. La nuvola rappresenta il Container Registry. Dalla nuvola piovono frecce tratteggiate, a indicare che le immagini container vengono spinte verso i nodi. ATENA: Kubernetes seleziona quindi le macchine e distribuisce i container su ciascun pod, spostando le immagini container specificate nel deployment.

SCENA 58: Atena appoggia le braccia sulla pergamena del deployment, interrogando Giasone in piedi. ATENA: Allora, vuoi scegliere le schede madri? GIASONE: Beh, io… ATENA: (interrompendolo) Ah, e che distro di Linux ti serve? Ubuntu? CoreOS? Debian? GIASONE: Non ci ho ancora… SCENA 59: Le domande si trasformano in un vero e proprio interrogatorio e Giasone si mostra visibilmente agitato. ATENA: (interrompendolo) Ho sentito che lo Utah è bello, vuoi installare tutto nello Utah? GIASONE: Cosa? No! Voglio dire forse, ma… ATENA: (interrompendolo di nuovo) Ah, gli indirizzi IP! Vuoi scegliere 198.51.100.0? 203.0.113.0? 192.0.2… GIASONE: (la interrompe con frustrazione) Non mi interessa! SCENA 60: Atena si sporge in avanti e punta il dito al petto di Giasone per sottolineare ciò che ha appena detto. ATENA: Appunto

SCENA 61: Un gruppo di cluster, rappresentati da insiemi di pod su nodi a forma di vassoio. Ogni cluster è controllato da un cappello diverso, che rappresenta il nodo master di quel cluster. Atena è di lato assieme a Giasone. Lo tira per il braccio e fa cenno con la sua lancia per attrarre l'attenzione di Giasone verso i cluster. ATENA: Questa è la bellezza dell'infrastruttura astratta di Kubernetes. A chi importa su quale "macchina" viene eseguito il tuo processo. Sono tutte uguali per te adesso!

SCENA 62: Un'immagine container fluttua all'interno di una nuvola. La nuvola si trova al di sopra di una fila di processi containerizzati in esecuzione all'interno di pod. Una freccia punta dalla nuvola alla fila, a indicare che le copie nella fila sono state create dall'immagine container. ATENA: Proprio come tutti i container creati da un'immagine sono intercambiabili l'uno con l'altro. Anzi, identici, dato che sono creati tutti dallo stesso modello immutabile. SCENA 63: Atena sorride e lancia in aria i pod pieni di processi containerizzati come un giocoliere. Giasone si protegge sullo sfondo, preoccupato che farà cadere qualcosa. ATENA: Allo stesso modo, con repliche di container e macchine intercambiabili… (frase interrotta)

SCENA 64: I pod con cui Atena stava giocando scendono dal cielo su un nodo, rappresentato da un vassoio tenuto in mano da Atena. I pod a forma di scatola cadono in una pila ordinata, con righe e colonne allineate. ATENA: … Kubernetes posiziona ogni replica nel posto giusto! SCENA 65: Una fila di tre camion in movimento. All'interno di ogni camion ci sono alcune scatole buttate a casaccio. Il primo camion è vuoto al 75%, il secondo è vuoto a metà, mentre l'ultimo è vuoto al 90%. ATENA: Stanco di sprecare CPU? SCENA 66: Un camion in movimento trasporta scatole posizionate ordinatamente fino in cima al cassone. L'ultimo spazio disponibile viene riempito da un'ultima scatola. ATENA: Kubernetes non si farà sfuggire nessuna opportunità di rendere il "bin packing" più efficiente.

SCENA 67: Tre nodi identici, ciascuno rappresentato da un insieme di pod su nodi a forma di vassoio. ATENA: Nel frattempo, il rischio può essere distribuito, in modo che nessun processo in esecuzione… (frase interrotta) SCENA 68: Il nodo superiore viene colpito da un fulmine e inizia a spegnersi. Gli altri due nodi continuano a funzionare perfettamente. ATHENA: … possa essere interrotto da un singolo punto di errore. (frase interrotta) SCENA 69: Il nodo superiore è completamente distrutto, rimane solo del fumo. Gli altri due nodi continuano a funzionare perfettamente. ATENA: Le repliche possono continuare a funzionare senza intoppi, mentre il sistema… (frase interrotta) SCENA 70: Tre immagini container con fattezze umane, rappresentate da rettangoli con all'interno lettere in rotazione, corrono verso un insieme di pod vuoti appoggiati a un nodo per posizionarsi all'interno. Il nodo master, rappresentato da un cappello, legge la pergamena del deployment ed è preoccupato a causa delle differenze tra l'ambiente reale e il deployment. ATENA: … ripristina rapidamente le condizioni ideali per il deployment. (La frase termina)

SCENA 71: Kubernetes è raffigurato come una persona in meditazione con il logo di Kubernetes a forma di ettagono al posto della testa. Sta avendo un'illuminazione. ATENA: Kubernetes si ripristina automaticamente. SCENA 72: Kubernetes è rappresentato come un logo di Kubernetes a forma di ettagono con un grande occhio. Sta studiando una pergamena per il deployment. ATENA: Il sistema confronta continuamente lo stato ideale, come indicato nel deployment… (frase interrotta) SCENA 73: Kubernetes è rappresentato come un logo di Kubernetes a forma di ettagono con un grande occhio. Sta osservando un cluster che contiene un nodo master e diversi nodi worker. I pod si appoggiano ai nodi worker. ATENA: … con lo stato attuale dei pod e dei cluster nel mondo reale.

SCENA 74: Atena è accanto a Giasone e gli mostra una pergamena di deployment. ATENA: Tolleranza zero. Niente scuse. SCENA 75: Vengono mostrati due nodi contenenti pod e processi containerizzati in esecuzione. Su uno dei nodi, uno dei processi containerizzati non è più disponibile ed è rappresentato da un teschio con le tibie incrociate. ATENA: Se vengono rilevate violazioni o incoerenze, bam. Quella parte viene interrotta… (frase interrotta) SCENA 76: Un'immagine container scende da una nuvola per andare a posizionarsi in un pod vuoto. ATENA: … e ricreata all'istante.

SCENA 77: Giasone e Atena sono in piedi sotto una nuvola, all'interno della quale c'è un'immagine container contrassegnata con la lettera A. Una mano da fuori campo inserisce una nuova immagine container, "A+", nella nuvola. GIASONE: E che mi dici degli aggiornamenti? ATENA: Stesso principio. SCENA 78: La nuvola contenente l'immagine container "A+" si trova al centro di un orologio. Al posto dei numeri sono presenti lettere. Mano a mano che la lancetta dell'orologio ruota, sostituisce "A" con "A+", rappresentando un aggiornamento in sequenza della versione dell'applicazione. ATENA: La nuova immagine container viene estratta dal Registry e viene eseguito il deployment di nuovi container a partire da quell'immagine… (frase interrotta) SCENA 79: La lancetta dell'orologio ha completato un giro e tutte le "A" sono state sostituite da "A+". ATENA: … solitamente con un aggiornamento in sequenza, per una transizione regolare e stabile.

SCENA 80: Atena e Giasone sono accanto a una pila di nodi. Su ciascun nodo sono in esecuzione tre applicazioni. Sono contrassegnate con le lettere "A", "B" e "C". Tutte le applicazioni "B" sono circondate da un rettangolo che supera i confini del nodo. Questo rettangolo rappresenta un'etichetta. ATENA: Grazie alle etichette, è facile trattare tutte le repliche di un processo come una singola entità all'interno di un cluster. Un insieme di repliche forma un singolo servizio. SCENA 81: Kubernetes, rappresentato come un logo di Kubernetes a forma di ettagono con un grande occhio, parla con un nodo master, rappresentato da un cappello, che gestisce un cluster di nodi. ATENA: Kubernetes non si preoccupa dei singoli processi. Ciò che gli importa è il risultato, ovvero i servizi aggregati forniti dai singoli processi. Un po' come te, scommetto. KUBERNETES: (al nodo master): Hai un "B"? (riferendosi al servizio "B") NODO MASTER: (a Kubernetes) Ne ho da vendere.

SCENA 82: Kubernetes aleggia sulla Terra controllando un insieme di cluster. Sullo sfondo, il sole e la luna si alternano nel cielo, indicando il passare del tempo. ATENA: Kubernetes si impegna a mantenere i servizi in esecuzione e in stato integro ogni minuto della giornata. SCENA 83: Atena e Giasone guardano il sole, metafora di un futuro brillante. ATENA: È una nuova era, vecchio mio! Nessuno si mette le mani in tasca chiedendosi se un'applicazione sarà "disponibile". Deve essere attiva e in esecuzione, altrimenti sei morto e sepolto.

SCENA 84: Atena è in volo e tiene la lancia davanti a sé. Giasone è a bordo di una moto in corsa. Sembra spaventato e il suo cappello è volato via. Sulla moto c'è la scritta "Theseus" con sotto l'immagine di una nave. (Riferimento velato alla nave di Teseo). ATENA: E con Kubernetes, i tuoi sistemi saranno operativi per tutto il tempo che vorrai! GIASONE: Gasp! Che cambiamento improvviso!

SCENA 85: Giasone, senza cappello, è in preda al panico a bordo della moto. Atena vola dietro di lui sorridendo e conversa piacevolmente. ATENA: Proprio come la modularità e l'immutabilità favoriscono un'integrazione continua, i container e Kubernetes promuovono una distribuzione continua. GIASONE: Sai che sono un marinaio, vero?!

SCENA 86: Atena vola verso la moto in corsa e indica un dado e una vite che si sono staccati dalla ruota anteriore. ATENA: Oh sono da avvitare! Non fermarti, non ce n'è bisogno! GIASONE: No, posso accostare! ATENA: (interrompendolo) Risolto! SCENA 87: Giasone sta ancora andando a tutta velocità quando la moto si trasforma in un modello completamente diverso. Atena vola accanto a lui. ATENA: Vuoi passare a un nuovo modello? GIASONE: (terrorizzato) Sì, per favore! Parcheggiamo… ATENA: (interrompendolo) Ecco fatto! Una moto nuova di zecca!

SCENA 88: Solo testo. NARRATORE: Sei ore dopo…

SCENA 89: Giasone è tornato nel suo ufficio, è accasciato sulla sedia. È fisicamente ed emotivamente esausto. Atena si avvicina alla sua scrivania, sollevando la lancia in segno di trionfo e sorridendo. GIASONE: Ok. Basta con le metafore. Mi hai convinto! Kubernetes è davvero il modo migliore per gestire i container. ATENA: Evviva!

SCENA 90: Atena sorride entusiasta e si china verso Giasone. ATENA: Allora, sei pronto a sfruttare tutta la potenza di Kubernetes usando l'infrastruttura di altissimo livello di Google e a iniziare a lavorare con Kubernetes Engine? SCENA 91: Giasone è ancora accasciato sulla sedia, la sua espressione è scettica e stanca. GIASONE: Era questa la presentazione di vendita? ATENA: (fuori campo) Più o meno. SCENA 92: Giasone, ancora seduto dietro la sua scrivania, si porta la mano alla fronte, sollevato. Atena prende la tastiera del computer. GIASONE: Ok, non era poi così male.

SCENA 93: Giasone e Atena sono rannicchiati davanti al computer e lavorano insieme. Atena sta scrivendo. GIASONE: Sai che ti dico? Coinvolgerò il mio team, farò fare loro un po' di formazione. Possiamo provare ad avere i primi nodi pronti tra una decina di settimane… ATENA: Oppure… (frase interrotta)

SCENA 94: Atena indica lo schermo del computer. Giasone è sorpreso. ATENA: Che ne dici di dieci minuti?

SCENA 95: Solo testo. NARRATORE: Ora tocca a te. Digita i comandi nel seguente emulatore di terminale e scopri come creare un cluster Kubernetes su Google Kubernetes Engine.

SCENA 96: Finestra del terminale circondata da una decorazione con motivo greco.

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SCENA 98: Atena si rivolge all'utente urlando, con la lancia in una mano e lo scudo nell'altra. ATENA: Crea il tuo primo cluster! Ora che conosci le nozioni di base, puoi avviare il tuo primo cluster Google Kubernetes Engine su Google Cloud Platform.